Volo drone Parchi Nazionali e d-flight
Le mappe d-flight sulle fly zones, disponibili sul portale omonimo, dovrebbero fornire sempre e comunque indicazioni complete ed esaustive ai piloti di droni circa le aree dove è possibile volare.
In pratica non è così! Infatti ci sono aree, la cui classificazione ufficiosa è R – Restricted (ovvero regolamentata) -, ma molte di queste aree non sono affatto segnalate come tali. Un esempio? I Parchi Nazionali.
Scopo di questo post è fornire alcune informazioni su come d-flight classifica i Parchi Nazionali, e quale iter autorizzativo è necessario seguire per volare col drone in un Parco Nazionale.
Volo drone Parchi Nazionali e mappe d-flight
In Italia ci sono 26 Parchi Nazionali, dislocati su tutta la penisola da Nord a Sud, isole comprese.
L’elenco – in evoluzione in quanto ci sono ulteriori 5 parchi in itinere – comprende attualmente:
- Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
- Parco Nazionale dell’Alta Murgia
- Parco Nazionale dell’appennino Lucano – Val d’Agri-Lagonegrese
- Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
- Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
- Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
- Parco Nazionale dell’Asinara
- Parco Nazionale dell’Aspromonte
- Parco Nazionale della Calabria
- Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
- Parco Nazionale delle Cinque Terre
- Parco Nazionale del Circeo
- Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
- Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
- Parco Nazionale del Gargano
- Parco Nazionale del Gran Paradiso
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
- Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu
- Parco Nazionale della Majella
- Parco Nazionale dei Monti Sibillini
- Parco nazionale dell’isola di Pantelleria
- Parco Nazionale del Pollino
- Parco Nazionale della Sila
- Parco Nazionale dello Stelvio
- Parco Nazionale della Val Grande
- Parco Nazionale del Vesuvio.

Mappa Parchi Nazionali Italiani – Fonte Ministero dell’ambiente
I Parchi di cui sopra, sono stati istituti tra il 1922 e il 2016, e coprono una superficie di oltre 1.600.000 ettari (16.000 km²), che corrispondono a circa il 5,3% del territorio nazionale, quindi una minima ma comunque non trascurabile del nostro territorio.
Tra questi, il più grande per estensione come singolo parco, è il Parco Nazionale del Cilento con una superficie di 178.172 ettari, ed è seguito dal Parco Nazionale del Pollino con 171.132 ettari.
Evidentemente una robetta da poco per d-flight, tanto che per questi due Parchi, e diversi altri di quelli elencati, non è affatto evidenziata sulle mappe d-flight, alcuna restrizione al volo.
Provare per credere! Alle coordinate N 39o 16’ 25” – E 16o 02’ 35”, corrispondenti al Piano di Novacco, nel cuore del Parco del Pollino il volo col drone è consentito in accordo alla circolare ATM-09.

Parco Nazionale Pollino Pini Loricati visti dal drone – Foto Autore – Volo autorizzato dalla Direzione Ente Parco del Pollino
Nel Parco del Cilento alle coordinate N 40° 12’ 06” – E 15° 22’ 55” idem è consentito il volo.
Per contro, correttamente, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Civitella Alfedena, nota anche per il museo e il parco faunistico dedicato al lupo, alle coordinate N 41o 46’ 47” – E13o 55’ 26”, è interdetta il volo con i droni, con lo scopo come recita il pop-up d-flight “di tutelare l’ambiente di determinate zone protette entro le riserve naturali”. Il pop-up della mappa d-flight inoltre fa riferimento alle note AIP ENR 5.6.1.1-1.
In base a quanto sopra, viene da porsi due domande:
- i Parchi Nazionali sono tutti uguali, ovvero sono tutte zone interdette al volo, oppure e un aspetto discrezionale di d-flight?
- con che livello di affidabilità le mappe d-flight possono essere prese come riferimento ufficiale per un pilota di droni?
Il volo di un drone in un Parco Nazionale (da notare che è possibile anche definirvi una drone operation area !!), comporta sanzioni e non da poco, per cui d-flight dovrebbe sforzarsi e fornire un servizio migliore se vuole che le sue mappe siano prese come riferimento dai piloti dei droni.
Volo drone Parchi Nazionali
Volare con un drone in un Parco Nazionale, non è consentito, a meno che non si sia ottenuta una apposita autorizzazione da parte della Direzione dell’Ente Parco. Vediamo dunque quali autorizzazioni sono necessarie e come ottenerle per effettuare il volo con drone nei Parchi Nazionali senza contravvenire alle regole.
Volo drone Parchi Nazionali – Richiesta autorizzazione all’Ente Parco
Innanzitutto deve essere inviata una richiesta di autorizzazione, tramite PEC, alla Direzione dell’Ente Parco in cui si vuole volare col drone. L’elenco delle direzioni dei Parchi Nazionali Italiani è disponibile a questo link (ultimo aggiornamento 2014), oppure a quest’altro link (ultimo aggiornamento 2019).
La richiesta da inoltrare, deve contenere le seguenti informazioni:
- Anagrafica del richiedente
- Nome e cognome del pilota,
- Residenza e domicilio,
- Recapito telefonico,
- Indirizzo email e/o PEC.
- Descrizione dello scopo e delle attività
- Scopo del volo (riprese foto/video per …).
- Descrizione dei luoghi, date
- Indicazione dei luoghi interessati dall’attività di volo,
- Data dell’attività ed intervallo orario con numero atterraggi e decolli,
- Date se si richiede un permesso per più giorni,
- Informazioni sul drone
- Modello del drone usato e massa al decollo (MTOW),
- QR-Code.
- Informazioni sul pilota
- Riferimento all’attestato pilotaggio conseguito (A1-A3, A2, data conseguimento),
- Codice identificato assicurazione del drone, validità e scadenza,
- ID. registrazione pilota sul portale d-flight.
In riferimento allo scopo del volo, è bene essere più chiari possibile, indicando ad esempio che si tratta di foto e filmati per uso hobbistico e/o personale senza scopo di lucro, o per un’attività di studio personale sull’area, etc. Rendetevi inoltre disponibili a condividere il materiale acquisito via drone con l’Ente Parco.
Inoltre è bene che evidenziate nella vostra richiesta, che:
- durante il volo con drone eviterete accuratamente di arrecare pericolo o disturbo alla fauna naturale o a quella introdotta dall’uomo (greggi, bovini al pascolo, etc.),
- che non volerete su assembramenti di persone ove presenti,
- che rispetterete i limiti e le regole di volo imposte dal vostro attestato di pilota A1-A3 o A2.
In considerazione dei tempi di risposta da parte dell’Ente Parco e della conseguente burocrazia (affissione della richiesta per 15 giorni all’albo pretorio del Parco, etc.), è bene inoltrare la richiesta almeno 60-70 giorni prima della data pianificata per il volo, magari richiedendo uno slot temporale “esecuzioni voli dal… al…”, per coprire gli inevitabili scherzi del meteo.
L’approvazione vi perverrà via PEC, ma non è escluso che potreste dovervi recare presso la Direzione del Parco per validare l’autorizzazione con l’apposizione di una marca da bollo. Fatto questo si è al 80% del iter!
Verifica con ENAC
In linea teorica, tramite le mappe d-flight, dovreste poter capire se è necessario o meno informare ENAC del vostro volo. Infatti potrebbe non essere necessaria l’autorizzazione da parte dell’ENAC, ma vista il carattere “randomico” con cui le mappe d-flight riportano le informazioni, è bene al momento stesso in cui si inoltra la domanda all’Ente Parco, contattare il supporto di d-flight, e chiedere lumi al riguardo per la zona di vostro interesse. Nel caso questo sia necessario, una volta ottenuto il permesso dall’Ente Parco, avviate la procedura autorizzativa ENAC.
Volo drone Parchi Nazionali – Altri obblighi prima di volare
Aver ottenuto l’autorizzazione al volo da parte dell’Ente Parco ed eventualmente dall’ENAC, non vuol dire che si può volare col drone senza soddisfare altri obblighi.
L’autorizzazione concessa dal Parco ha in genere delle prescrizioni. Le più comuni sono quelle che impongono la comunicazione dell’attività di volo, prima del suo svolgimento, sia all’Ente Parco che ai Carabinieri Forestali.
Informare l’Ente Parco
Con almeno un paio di giorni di anticipo rispetto al giorno programmato per il volo, via PEC, dovrete inviare comunicazione all’Ente parco l’attività di volo.
L’email, che conterrà sia il rifermento dell’autorizzazione rilasciata dal Parco, che quella eventuale dell’ENAC (da allegare in copia scannerizzate), e dovrà chiaramente indicare:
- Il giorno e l’orario del volo,
- la zona di volo,
- il nome/i del pilota/i.
Stampate una copia della PEC con le ricevute e allegatela alla documentazione che porterete con voi.
Informare i Carabinieri Forestali
Contestualmente all’invio della PEC all’Ente Parco, sempre via PEC, inviate alla caserma dei Carabinieri Forestali competente territorialmente per il Parco e alle altre eventuali caserme dei Carabinieri Forestali competenti per l’area di volo, comunicazione della vostra attività di volo col drone.
Per gli indirizzi PEC del comando dei Carabinieri Forestali competenti per il Parco e quello competente per la zona dove avrà luogo il volo, conviene chiedere direttamente all’Ente Parco.
L’email, che conterrà sia il rifermento dell’autorizzazione rilasciata dell’Ente Parco, che quella eventuale dell’ENAC (da allegare come copie scannerizzate), e dovrà chiaramente indicare:
- Il giorno e l’orario del volo,
- la zona di volo,
- il nome/i del pilota/i.
E’ buona norma di ribadire sempre la vostra intenzione di evitare dia arrecare pericolo o disturbo alla fauna naturale o introdotta dall’uomo (greggi, bovini al pascolo, etc.). Fatto ciò stampatene una copia della PEC e delle ricevute e la includerete nella documentazione che porterete con voi.
Volo drone Parchi Nazionali – Documentazione al seguito
Poiché il pilota di un drone deve sempre giustamente rispettare le regole, dovrete provvedere a portare con voi una copia dei documenti relativi al drone, al vostro attestato di pilota e alle autorizzazioni ottenute per volare nel Parco.
I documenti da portare per la missione di volo sono dunque:
Doc. Relativi al drone
- Copia certificato RC assicurazione,
- QR code pilota,
- Manuale d’uso del drone.
Doc. Relativi al pilota
- Attestato pilota (Patentino pilota droni) A1-A3 o A2,
- Documenti identità pilota/i.
Autorizzazioni ottenute
- Autorizzazione ottenuta dall’Ente Parco,
- Nulla osta ENAC (se necessario),
- Copia dell’email-PEC informativa inviata all’ente Parco,
- Copia email-PEC informativa inviata alle Caserme dei Carabinieri Forestali competenti.
Tenete presente che i Carabinieri Forestali potrebbero farvi visita!
Inoltre, anche se non è richiesto per i piloti di droni amatoriali, è buona regola in questo caso indossare il giubbetto giallo con la scritta “Pilota Droni”, in modo da poter essere facilmente individuato, qualora necessario.
eBook per approfondire
Al fine di offrire un quadro completo al pilota in relazione a dove e come leggere le informazioni eventualmente non disponibili sul portale d-flight, e alle possibili sanzioni per il volo in zone non autorizzate o in mancanza della necessaria documentazione, Drone Edu ha realizzato due eBook disponibili gratuitamente per il download, per un approfondimento sugli argomenti: Guida alla lettura delle carte aeronautiche e Sanzioni per piloti di droni.
Per chi fosse interessato all’offerta di auto formazione pilota droni tramite eBook, si consiglia di esplorare le sezioni del sito – Formazione pilota UAS e Operatività droni.
Conclusioni
Volare in un Parco Nazionale è una esperienza veramente unica poiché è possibile cogliere dall’alto aspetti sconosciuti di queste meravigliose oasi naturali.
Tuttavia volare col drone in un Parco Nazionale non è semplice, ma non impossibile.
Sulla base dell’esperienza personale, consiglio di approcciare in modo pragmatico l’iter delle autorizzazioni necessarie, e di dare uno sguardo alle mappe d-flight con occhio critico, per non incorrere in pericolose inosservanze, data l’attuale non totale conformità delle mappe con le regole dell’aria previste per talune zone del territorio Italiano.
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Crediti: La foto relativa all’immagine di copertina è stata realizzata dall’autore (Parco Nazionale del Pollino – sentiero Malevento), così come la foto presente nell’articolo (Pini Loricati – Monte Pollino – Parco Nazionale del Pollino), in conformità dell’autorizzazione ricevuta dalla Direzione del Parco Nazionale del Pollino con sede in Rotonda (PZ). L’immagine relativa alla mappa dei Parchi Nazionali Italiani è tratta dal sito del Ministero dell’ambiente che ne è il legittimo proprietario. L’uso delle immagini è esclusivamente ai fini di una migliore comprensione dei contenuti dell’articolo.